Che sia venerdì, Friday, Freitag o Jumuah questo è il giorno di amore, libertà, armonia.
E’ alla dea Frigg che si deve l’inglese Friday e il tedesco Freitag. Moglie celeste di Odino, divinità importantissima nella mitologia norrena, Frigg è la dea del matrimonio e dunque dell’amore. Il suo nome deriva infatti da una parola proto-germanica che ha in sé il significato di amata e di libera. La stessa radice si ritrova infatti nell’inglese friend e nel corrispettivo tedesco Freund “amico”. Amore e libertà si ritrovano nell’etimologia di venerdì, nome che deriva dalla dea Venere e che si riscontra in numerose lingue romanze. In greco moderno, analogamente all’arabo quasi tutti i giorni della settimana prendono il nome del numero ordinale corrispondente. Il venerdì è invece pareskevi, termine che rimanda al significato di preparazione per il sabato che nel sistema religioso greco ortodosso analogamente all’ebraismo è il giorno dedicato ad una speciale pratica spirituale. In arabo venerdì è yawm al-jumuah, “il giorno del incontro collettivo”. In questo giorno i credenti che possono si riuniscono nelle moschee per consolidare il legame di fede e vivere insieme un particolare momento di preghiera e insegnamento religioso.
Insomma da nord a sud, attraverso epoche, religioni e culture diverse sembra che questo giorno sia particolarmente benedetto e ricco. Il venerdì è anche giorno di libertà e di riposo come accade in molti paesi a maggioranza musulmana, tutto si ferma per recuperare energie. Nella nostra società il venerdì ci prepara all’arrivo del fine settimana che gradualmente ci libererà dalla stanchezza.
Il filo che lega la dea Frigg, la dea Venere, la preparazione e l’incontro sembra proprio uno: l’amore. L’amore di una madre che si prende cura, l’amore che genera abbondanza, l’amore che ci incoraggia a prepararci per incontrare il Divino, l’amore per gli altri nell’incontro collettivo.
Che sia sempre un venerdì d’amore, che possa estendersi a tutti gli altri giorni della settimana!