Intervista a Vittorio Tropiano, naturopata, riflessologo operatore shiatsu specializzato in tecniche e discipline bio-naturale risponde ad alcune importanti domande su Ramadan e salute.
Quanto è importante aver cura dell’alimentazione durante il mese di Ramadan?
“In passato i medici davano molta importanza all’alimentazione e alla qualità degli alimenti. A volte gli alimenti si usavano come dei veri e propri medicinali. I riferimenti alle medicine millenarie del passato sono tantissimi: basti pensare alla medicina tradizionale cinese, alla medicina ayurvedica, alla medicina araba, greca, alla scuola medica salernitana, si può andare avanti all’infinito. Quindi in linea di massima diciamo che sarebbe sempre importante aver cura dell’alimentazione. Il mese di Ramadan rappresenta tuttavia un’occasione speciale: è un mese che scende come una benedizione sui fedeli e gli effetti che genera si estendono durante tutto l’anno. A volte la frenesia della vita “moderna” ci allontana da quello che è essenziale e ci allontana dalla nostra capacità di percepire e sentire il sapore della vita e anche degli alimenti. Durante questo mese possiamo riappropriarci di una nuova consapevolezza sul cibo.
Qual’è il rapporto tra religione e cibo?
“Ogni cultura ha le sue tradizioni anche in campo alimentare ma è bene chiarire che c’è una grande differenza tra gli aspetti tramandati dalla cultura e le indicazioni veicolate nel tempo attraverso le religioni. I precetti, le raccomandazioni o i divieti nell’ambito religioso hanno degli aspetti che vanno ben oltre il gusto o l’abilità di sposare alimenti differenti, anzi al contrario alcuni capi saldi delle dottrine religiose mirano a rendere il fedele cosciente e consapevole della sacralità del cibo. Lo spreco di cibo e bevande, gli eccessi alimentari vengono sempre giudicati come un atto di insensibilità e mancanza di rispetto verso il creato, le creature ed il Creatore.”
Ci sono dei consigli generali su cibi da consumare per il pasto che precede l’alba (suhur) e quello al tramonto (iftar) che segna la fine del digiuno ?
“Il primo consiglio che mi sento di dare e di eliminare almeno per un mese completamente tutti gli alimenti industriali pieni di zuccheri raffinati. È fondamentale leggere le etichette così come si legge l’etichetta del carburante quando si va a fare rifornimento per l’automobile. Non si può mettere benzina in un motore a Diesel e viceversa. Quindi, prima di riempire il carrello e mettere mani al portafoglio è importante capire che tutto quello che mangiamo verrà digerito e metabolizzato dal nostro sistema digerente, verrà assorbito dall’intestino che separerà il puro dall’impuro. Le sostanze in eccesso verranno eliminate e quelle quelle necessarie trasferite nel sangue. Il fegato dovrà “filtrare” questo sangue e il cuore dovrà pomparlo nel resto del corpo. È importante capire che l’alimentazione può condizionare lo stato di salute fisico, mentale e spirituale di chi mangia. Quando introduciamo nel nostro corpo cibi ricchi di farine raffinate, zucchero raffinato, glutine, caseina e conservati, non ci stiamo alimentando ma ci stiamo intossicando. Per mantenerci in salute il nostro organismo dovrà fare uno sforzo notevole ed utilizzare energia che andrà a togliere ad altri organi. Per queste scorrette abitudini alimentari che a volte si vive il mese di Ramadan come un grosso sacrificio piuttosto che come un mese di purificazione.”
E’ abitudine pensare che dopo ore di digiuno sia necessario mangiare e bere in grande quantità per recuperare ciò che non si è ingerito durante il giorno. Cosa ci dici a riguardo?
E’ una falsa credenza prima di tutto perché il consumo delle calorie di giorno sono superiori a quelle che consumiamo di notte. Ciò vuol dire che se mangiamo in grande quantità di sera-notte non assimiliamo i nutrienti che assimiliamo invece di giorno. Inoltre da un punto di vista spirituale il Ramadan è anche un mese in cui ci si concentra sull’importanza di non sprecare né cibo e né acqua. Purtroppo è abitudine culturale accumulare cibo e bevande durante il mese di Ramadan. Ma sia da un punto di vista spirituale che da un punto di vista nutritivo non è la quantità a nutrire il corpo ma la qualità. Ad esempio esagerare con i carboidrati va bene per chi svolge attività sportive intense, ma non per una vita regolare. In un pasto i carboidrati devono essere complessi, sempre una proteina vegetale, fibre verdura a foglia verde per non andare in contro a stitichezza.
Il digiuno di Ramadan è un digiuno a secco, nel senso che oltre che dai cibi ci si astiene anche dalle bevande. Fa male alla salute restare diverse ore senza acqua?
Dal punto di vista spirituale restare senza acqua per molte ore ci aiuta ad aumentare sensibilità e consapevolezza dell’importanza dell’acqua. Ci aiuta a mostrare maggiore empatia verso chi non ha acqua a sufficienza. Non bere in generale fa male all’organismo in quanto affatica i reni e può provocare infezioni alla vescica. Per questo motivo se non ci sono patologie particolare, la persona che digiuna dovrebbe prestare molta attenzione a come si disseta. Quando si parla di bere 2 litri di acqua al giorno bisogna considerare anche quella acquisita dalla verdura che viene assorbita dal corpo (intracellulare) più lentamente tramite l’intestino ed è molto benefica. L’importante è scegliere alimenti come verdure e limitare gli zuccheri, carni processate e cibi raffinati proprio per rinforzare il corpo. Bere decotti e tisane e integrare lentamente l’acqua. Se si beve una grande quantità di acqua non viene assorbita dal corpo. Il consiglio è quello di distribuire i sorsi di acqua durante il maggior tempo possibile durante le ore notturne e di assimilare molta acqua dalle verdure.
Grazie per questo prezioso regalo e per la tua disponibilità.
“Grazie a te!”