Un libro al mese #novembre
Rubrica mensile dedicata ai libri che hanno contribuito a costruire il mio cammino e sono certa informeranno e ispireranno anche te!
Novembre è il mese che lo accolse alla luce nel 1954 ed è per celebrare la sua presenza che il libro di questo mese è l’ultimo che ha pubblicato quando ancora si muoveva su questa terra. Massimo Campanini è stato il mio maestro di storia, pensiero e filosofia islamica durante gli anni della triennale e magistrale in Studi Islamici all’Università di Napoli “L’Orientale”. Da lui ho imparato che la conoscenza non si ottiene, si assorbe, non attraverso la memorizzazione di informazioni, ma attraverso la loro elaborazione critica. Le sue lezioni erano cristalline, strutturate in modo che gli appunti scorrevano sulle pagine di quaderno fluidi, già sotto forma di schema per rielaborare i contenuti. Tanto spazio si dava alla condivisione delle riflessioni e così erano anche i suoi esami, una conversazione che diventava esperienza della relazione maestro-allievo. Ogni spazio e ogni persona per Massimo Campanini era fertile per instillare e far crescere i semi della conoscenza. Attraverso la sua vasta produzione di libri, articoli, traduzioni ha permesso a lettori e lettrici italiani di accedere all’eredità culturale del mondo islamico e non solo in modo approfondito ma anche fruibile dai non addetti ai lavoro. Campanini trasmetteva ovunque ci fossero orecchie pronte all’ascolto, stringeva alleanze e costruiva conoscenza con chiunque ne avesse competenza e desiderio al di là dei titoli accademici. E così egli sfuggiva alle dinamiche di potere che imprigionano la società regalando sguardi caldi e affettuosi a ogni essere vivente che incontrava. Campanini è stato il mio maestro anche dopo gli studi universitari napoletani, a lui devo molto della mia crescita intellettuale e personale. In ogni mio intervento pubblico, corso, lezione all’università c’è un pezzo di lui, sempre. L’ho capito la prima volta che sono stata al suo fianco in una conferenza da cui poi è stato tratto il libro Donne e Islam: l’altra metà del cielo, che era stato il mio principale maestro di ricerca, intesa in senso ampio. L’ultima volta che ci siamo incontrati gli avevo parlato della mia idea di costruire il corso di Arabo per il Corano, sorridendo mi aveva detto “vai” e anche grazie a quell’incoraggiamento oggi il corso sta per giungere alla sua terza edizione.
Maometto. La vita e il messaggio del Profeta dell’Islam è l’ultimo testo di Campanini pubblicato durante la sua vita terrena. Con grande rigore scientifico e in uno stile di scrittura chiaro e scorrevole, Campanini delinea la biografia del Profeta a partire dalle fonti storiche interne all’Islam, facendo luce sia sul ruolo di guida spirituale e messaggero, che di capo politico. Il libro condensa tutta l’esperienza, la competenza e lo sguardo di uno studioso sempre in ricerca, con l’unico scopo di allargare i confini della conoscenza. Il libro si apre con un capitolo introduttivo sul contesto storico in cui nasce Muhammad e sull’introduzione alle fonti per la ricostruzione della biografia del Profeta, incluso il Sacro Corano.
Il testo può essere dunque anche letto come un’introduzione alla storia del Corano, dal punto di vista dello storico che tiene conto della natura dell’oggetto studiato e del punto di vista dei fedeli. Il quarto capitolo dell’opera è secondo me esemplificativo del valore di questo testo, molto diverso da altri testi in lingua italiana dedicati a Muhammad. In questa sezione infatti Campanini passa in rassegna molta parte della produzione orientalistica degli ultimi decenni, muovendo una critica documentata alle correnti iper-scettiche, che negano ogni attendibilità storica alle fonti islamiche, in un’ottica eurocentrica e in chiave polemica verso l’Islam. Interessante e utile il paragone con le fonti disponibili per la ricostruzione storica di figure come Mosè e Gesù. Il capitolo conclusivo del libro giunge oltre la biografia di Muhammad trattando della nascente comunità islamica con un collegamento alle questioni dei giorni nostri. La lettura del libro può risultare impegnativa a coloro che sono completamente a digiuno di storia dell’Islam, ma tuttavia lo stile di scrittura e la limpidezza delle argomentazioni lo rendono un testo accessibile a molti.